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2° Assemblea Provinciale degli Amministratori del Popolo della Libertà di Brescia
 
Hotel President Roncadelle
 
Dopo la grande opportunità ed occasione di stamattina per portare un contributo non formale al partito in un momento difficile, ma di ripensamento e di rilancio del partito stesso, sono a proporre sul mio sito web alcuni interventi degni di nota portati all’attenzione dell’assemblea da alcuni amici amministratori locali e amici impegnati quotidianamente sul territorio per il nostro partito.

 
Mauro Parolini
 
 
Ecco l’intervento di Samuele Pezzotti

 

Cari Amici,

Nel portare il mio piccolo contributo, metterò l’accento su una questione che ritengo fondamentale per la costruzione del PDL, partirò da una cosa semplicissima ma vera come lo sono i bambini che osservano molto la realtà che li circonda e cercano di sapere (mentre gli adulti di norma fanno al contrario): Papà perche ti piace fare politica?

Questa domanda fatta da mia figlia ha suscitato in me l’interrogativo di andare oltre una risposta scontata che è quella: per una società più giusta, libera, civica e sociale, per una società che deve essere in fondo come la penso e mille esempi di buona virtù.

Come rispondere sinceramente?, non basta proclamare dei “valori nobili e giusti” come riportate nell’atto di costitutivo del PDL del 29 marzo 2009 che cito testualmente “ ci riconosciamo nei valori del Partito dei Popoli europei,la grande famiglia della democrazia e della libertà in Europa: la dignità della persona, la libertà e la responsabilità, l’eguaglianza, la giustizia, la legalità, la solidarietà e la sussidiarietà”.

A guardare la storia recente del nostro partito sia a livello nazionale che locale ben difficilmente troviamo esempi di una corretta applicazione di  questi valori; come è possibile pensare ad una società più giusta, libera e meritocratica quando non né siamo capaci (se non con grande fatica) tra di noi?

Da dove partire dunque? Da come pensiamo la concezione della persona:

una cultura della responsabilità non può non partire dal senso religioso; tale cultura deve mantenere vivo quel desiderio originale dell’uomo da cui scaturiscono desideri e valori: il rapporto con l’infinito, che rende la persona soggetto vero ed attivo della storia”.

Allora la politica alla luce di questo deve decidere se favorire la società esclusivamente come strumento, manipolazione di uno Stato e del suo potere, oppure favorire uno stato veramente Laico, cioè al servizio della vita sociale secondo il concetto Tomistico di “Bene  comune”.

Per l’esperienza politica vissuta in questi anni e insieme ai tesserati e simpatizzanti del  Basso Sebino per rendere operativo quando sopra enunciato, mi permetto di suggerire agli amici del direttivo provinciale alcune proposte:

Il potenziamento della segreteria provinciale deve diventare un centro operativo vivo del Partito dove attingere sia informazioni amministrative,eventi, incontri con rappresentanze politiche,  aver sito web con una piazza virtuale,  creare un equipe di giovani che segua tale ramo.

Strumenti educativi che ci aiutino a sviluppare una cultura basata sulla centralità della persona con riferimento ai valori della nostra tradizione Cattolica – Liberale per tutti i nostri tesserati e sostenitori. (Esempi già in essere, Corso di amministratori con Areopago, Scuola di Sussidiarietà, Fondazione San Benedetto)  l’attenzione verso l’educazione politica con corsi anche specifici sulla macchina amministrativa.

L’introduzione sul territorio di un coordinatore di collegio, ma non sui collegi per la camera ma sui collegi delle provinciali; questo permette una rete più capillare e più costruttiva di eventuali progetti unici su più comuni; occasione anche per trovare iniziative comuni sul territorio.

Auguro a tutti, ma in modo particolare a chi in questo momento all’interno del Direttivo Provinciale del PDL ha la responsabilità di guidare e scegliere dove deve andare il partito di guardare sempre al Bene comune, lo faccio con queste parole tratte dai cori della Rocca di T.S. ELIOT:

Il destino degli uomini è infinita fatica,

Oppure ozio infinito, il che è anche peggio,

Oppure anche un lavoro irregolare, il che non è piacevole.

Ho pigiato da solo l’uva nel torchio, e so

Che è faticoso esser davvero utili, rinunciando

Alle cose che gli uomini ritengono felicità, cercando

Le buone opere che restano oscure, accettando

Con viso fermo quelle che arrecano ignominia,

L’applauso di tutti o l’amore di nessuno.

Tutti son pronti a investire denaro, ma i più

Si aspettano i dividenti:

Io vi dico: Rendete perfetta la vostra volontà

Vi dico: non pensate al raccolto

Ma solo alla semina giusta.

Solo l’amicizia tra gli uomini, animati da questo desiderio e coscienza comune può portare frutti fecondi e liberi per tutti … per meno di questo non vale la pena fare politica.!

Grazie per l’attenzione.