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APPROVATA LEGGE SU INCENTIVO CONTRATTI E ACCORDI DI SOLIDARIETA’

PAROLINI (NCD): “STRUMENTI A SALVAGUARDIA DI IMPRESE E PROFESSIONALITA’ DEI LAVORATORI”.

 

“Il testo approvato oggi all’unanimità introduce un duplice strumento per contrastare la crisi: i contratti di solidarietà già previsti per legge, ai quali aggiungiamo una integrazione di risorse regionali di 2 milioni di euro per il 2014, e gli accordi di solidarietà, che ampliano la platea dei beneficiari a quelle piccole e medie aziende escluse dagli ammortizzatori sociali”. È il commento del capogruppo del Nuovo Centrodestra, Mauro Parolini, in merito alla legge che incentiva i contratti e gli accordi di solidarietà in Lombardia votato oggi in Consiglio regionale da tutti i gruppi politici.

“Giustamente – puntualizza Parolini – si esalta l’approvazione di una legge proposta dalle minoranze, perché questo certifica una modalità di lavoro che, qui in Regione Lombardia, guarda ai contenuti e agli interessi dei lombardi più che alle sterili contrapposizioni ideologiche”.

La legge approvata, proprio attraverso la stipula dei contratti di solidarietà e quella degli accordi sindacali tra imprese e lavoratori, si prefigge il mantenimento di questi ultimi in azienda. “In questo modo – precisa ancora Parolini – i lavoratori si sentono parte di una ‘casa comune’, che è l’azienda stessa per cui lavorano, si tutelano le loro professionalità, evitando l’interruzione e la sospensione del contratto, e al tempo stesso si mantiene integra la competitività dell’impresa”.

Grazie ai risparmi ottenuti dai cosiddetti tagli ai costi della politica, lo stanziamento per l’incentivo regionale ai contratti di solidarietà è passato da 2 a 5 milioni di euro, “un chiaro segno – conferma Parolini – che il lavoro e l’occupazione sono una priorità dell’azione di governo regionale”

“Il mio augurio – conclude Parolini – è che strumenti di questo tipo siano sempre meno necessari. È chiaro che in questo contesto socio-economico servono a dare un altro importante segnale di contrasto ad una crisi che speriamo non lasci ulteriori ferite”.