Milano, 14 dic. – “La Corte riconosce con un importate pronunciamento le competenze delle Regioni in questa materia, secondo la previsione costituzionale che impedisce allo Stato di legiferare sul tema se non d’intesa con esse”. Così l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia Mauro Parolini, dopo la pubblicazione della sentenza con la quale la Corte costituzionale ha dichiarato parzialmente illegittimo il decreto legislativo di riordino delle funzioni e del finanziamento delle Camere di commercio.
“Al netto di valutazioni più specifiche nel merito della riforma sul funzionamento delle Camere in generale, la prima questione riguarda gli accorpamenti, che – ha sottolineato Parolini – in Lombardia sono stati condotti in maniera condivisa con le Camere e le associazioni di categoria e con l’assenso di Regione Lombardia ad eccezione di quello che riunirebbe le Camere di commercio di Mantova, Cremona e Pavia su cui c’era la nostra opposizione e quella delle stesse Camere coinvolte. Su questo punto avevamo infatti avanzato la proposta di autonomia per la Camera di Pavia, che ha quasi 60mila imprese e una collocazione geografica ed economica particolare”.
“Ora il pronunciamento riapre la questione di Pavia e – ha concluso Parolini – Regione Lombardia si attiverà immediatamente per verificare la possibilità di ripristinare la proposta concordata con le Camere in modo da evitare una forzosa unificazione che porterebbe ad un una minore efficienza e corrispondenza alle necessità effettive delle imprese del territorio”.