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CONSIGLIO. APPROVA ODG SU RICONOSCIMENTO STATUTO SPECIALE

PAROLINI (NCD): “DAL PD UN GRAVE PASSO INDIETRO DA CLIMA PRE-ELETTORALE”

Milano, 17 aprile 2014 – “Questa mattina il Consiglio ha votato un Ordine del Giorno per la richiesta di Statuto Speciale anche per la nostra Regione. E l’ha votato come avrebbe fatto ieri se non fosse mancato il numero legale per l’assenza occasionale di alcuni consiglieri di tutti i partiti di maggioranza”. Questo il commento del capogruppo del Nuovo Centrodestra in Regione Lombardia, Mauro Parolini, all’approvazione a maggioranza dell’Ordine del Giorno che richiede il riconoscimento dello status di Regione a Statuto Speciale anche per la Lombardia.

“La maggioranza – continua Parolini – ha così dimostrato di saper affrontare i problemi in modo compatto. Una unità ribadita e rafforzata anche dalle dichiarazioni del Presidente Maroni, attraverso le quali ha inoltre confermato la volontà di creare da subito le condizioni migliori per rilanciare l’attività del governo regionale che certamente in questo anno ha saputo operare bene ma che deve lavorare di più e meglio nell’interesse dei lombardi. Questa è l’unica cosa che interessa al Nuovo Centrodestra: creare le condizioni migliori perché la Regione sia incisiva sui problemi e le necessità dei cittadini lombardi”.

Il capogruppo del Nuovo Centrodestra ha inoltre commentato la scelta del Partito Democratico di non partecipare al voto dell’Ordine del Giorno uscendo dall’Aula. “È sembrata – specifica Parolini – un’azione tipica del clima pre-elettorale che stiamo vivendo, tant’è che nel 2008 il Partito Democratico aveva già votato a favore di un Ordine del Giorno sullo stesso argomento. Le Regioni svolgono un ruolo positivo e indispensabile e, nello specifico, la Lombardia ha dimostrato di avere costi bassi ed efficienza alta, ben più di uno Stato che deve occuparsi solo delle competenze di livello nazionale. Per questo proponiamo una maggiore autonomia della nostra Regione. Questa è la nostra proposta e la nostra richiesta e spiace che il PD non l’abbia accolta, compiendo così un passo indietro”.