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Bresciaoggi

17 Luglio 2013 – Se a Brescia l´emergenza abitativa costringe a trovare modelli alternativi e ha spinto 42 persone a occupare un ex villaggio degli operai metrobus, in Regione di pensa al futuro rifinanziando i piani di affitto agevolato. Così, mentre le casette di via Gatti diventano «un caso» anche al Pirellone e potrebbero essere un «esempio da seguire e magari istituzionalizzare, all´assessorato alla casa si fanno i conti. Infatti ammontano a 13 milioni di euro i fondi che Regione Lombardia, su proposta dell´assessore alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità, Paola Bulbarelli, ha stanziato come contributo per il pagamento del canone di locazione.

In particolare, 10 milioni andranno a coloro che si trovano in situazione di grave disagio acuto e gli altri 3 a coloro che si trovano in situazione di morosità incolpevole. «Lo Stato – ha spiegato Bulbarelli – ha completamente azzerato i contributi destinati all´abbattimento dei canoni di locazione, noi invece riteniamo che, in particolare alcune fasce, vadano comunque aiutate e quindi abbiamo fatto ogni sforzo possibile per recuperare questi fondi».

NON SOLO. A coloro che si trovano in questa condizione sarà dato un contributo massimo di 1.000 euro. I beneficiari devono avere un reddito Isee/fsa (dunque non imponibile) non superiore a 4.131 euro o 8.263 euro in caso di nucleo famigliare di due persone anziane con pensione minima.

Possono richiedere il contributo (massimo di 1.500 euro) coloro che si trovano in situazione di morosità incolpevole perché non hanno pagato almeno 3 mensilità del canone (per perdita del lavoro o aggravamento della situazione economica) e coloro che hanno reddito Isee/fsa pari o inferiore al canone di locazione annuo che, comunque, non deve essere superiore a 6.000 euro.

Le domande possono essere presentate dal 2 settembre al 31 ottobre presso i Comuni e i Centri Autorizzati di Assistenza Fiscale (CAAF) convenzionati. «Per effetto delle minori risorse disponibili – ha concluso Bulbarelli – dobbiamo limitare l´accesso al sostegno alla sola fascia sociale più debole, come previsto e condiviso nel "Patto per la Casa". Ci è sembrato comunque importante mantenere questo sostegno che, non dimentichiamolo, sarà reso più sostanzioso dai contributi dei Comuni che concorreranno con una cifra pari al 40% di quella messa da Regione Lombardia».

INTANTO i dati dell´emergenza abitativa a Brescia si fanno sempre più «pesanti». Dopo l´impennata registrata nel 2009 con un incremento di oltre il 40% degli sfratti convalidati (dai 1275 del 2008 ai 1825 del 2009) ed un primo picco di 2004 sfratti convalidati nel 2010, il ministero dell´Interno ha comunicato che nel 2012 in Provincia di Brescia sono stati convalidati 2303 sfratti di cui circa il 98% per morosità del conduttore. Vi è dunque un incremento del 16% degli sfratti convalidati rispetto al 2011 e del 15% rispetto al 2010; il ministero comunica inoltre che nel 2012 a Brescia e Provincia sono stati eseguiti 957 sfratti mentre le richieste di esecuzioni pendenti erano 2801.

«La situazione di Brescia è particolarmente grave e lo dimostrano i dati definitivi di Bologna, Firenze e Genova dove gli sfratti convalidati nel 2012 si aggirano fra i 1700 e i 1400 – ha affermato Fabrizio Esposito, del Sicet Brescia -. Ad ogni modo, essendosi verificato praticamente dovunque un sostanziale peggioramento, dovrebbe essere ormai chiaro e lampante che lo Stato e la Regione non possono più stare a guardare lasciando la gestione dell´emergenza abitativa all´iniziativa dei singoli Comuni». Il Sicet di Brescia ha quindi sollecita il rifinanziamento del fondo sostegno affitti (FSA) e incentivi alla locazione con canoni sostenibili, eventualmente offrendo anche ulteriori agevolazioni o garanzie ai proprietari.