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Bresciaoggi 21 maggio 2010
 
E adesso sono otto. Ieri pomeriggio a Milano ha preso corpo il testo della delibera istitutiva delle Commissioni regionali che martedì prossimo sarà sottoposto alla votazione dell’aula consiliare. Alle sette commissioni della passata legislatura si aggiunge l’ottava, denominata «Agricoltura, parchi e risorse idriche» e richiesta dalla Lega Nord, che porta quindi a casa il risultato, fortemente ricercato anche dall’Udc, superando le resistenze di parte delle forze politiche in Consiglio e i pareri negativi della Coldiretti, che nei giorni scorsi si era detta «preoccupata» da una potenziale «ghettizzazione» del comparto. 
La Commissione Agricoltura nasce dallo scorporo delle competenze di altre commissioni, a partire da quella alle Attività produttive, che si arricchirà a sua volta del tema dell’Occupazione, e unirà le tematiche legate all’alimentazione, senza riferimento a Expo 2015, con Caccia e pesca, Gestione delle acque minerali e termali e gestione dei parchi.
Per ora il Pd resta a bocca asciutta: la sua richiesta per una commissione speciale sul Lavoro e la crisi resta disattesa, ma la disponibilità da parte della maggioranza a valutare una proposta in merito c’è e la discussione resta aperta. Alla seduta di ieri della conferenza dei capigruppo il Pd si è impegnato a presentare in breve tempo all’assemblea una proposta formale di istituzione della commissione speciale con tempi, modi e contenuti. 
Deciso il numero e le competenze delle commissioni, ora si gioca la partita della ripartizione delle presidenze tra Pdl e Lega Nord. 
COME GIÀ ANTICIPATO nei giorni scorsi su queste pagine, al Pdl andranno probabilmente cinque presidenze. La bresciana Margherita Peroni sarà alla testa della commissione III sulla Sanità e Assistenza, le Attivita Produttive saranno probabilmente in mano al più votato della Lombardia, Mario Sala, che ha ottenuto 21.195 preferenze nella circoscrizione di Milano. La commissione Affari Istituzionalivedrà quasi certamente il bergamasco Carlo Saffioti alla presidenza, alla commissione Territorio si parla invece di Sante Zuffada, consigliere regionale lodigiano alla seconda elezione in Consiglio. Per la nuova commissione Agricoltura il nome ancora non c’è ma, dato che l’assessorato è in mano al leghista Giulio De Capitani, è certo che sarà un uomo del Pdl il presidente. Al Carroccio andranno invece le presidenze della commissione Bilancio, con la probabile riconferma dalla scorsa legislatura dell’uscente milanese Fabrizio Cecchetti, all’Ambiente il veterano consigliere bergamasco Giosuè Frosio e alla Cultura Luciana Ruffinelli. Al quartier generale della Lega fanno sapere di non aver ancora deciso per le cinque vicepresidenze ma probabilmente un bresciano, forse il neoeletto Pierluigi Toscani, potrebbe ricoprire il ruolo in Sanità o Territorio.
IL PD PARE abbia richiesto la vicepresidenza della Affari Istituzionali «come forma di garanzia delle minoranze» in vista del passaggio della legge elettorale regionale dalla suddetta commissione, ma il Pdl e la Lega non sembrano intenzionati a concedere molto. Le segreterie delle commissioni, invece, tradizionalmente vengono lasciate alle minoranze edile che la nona legislatura del Consiglio Regionale non farà eccezione rispetto al passato. 
FRA I BRESCIANI, detto di Margherita Peroni (che entrerà anche nella commissione Ambiente) e di Pierluigi Toscani, il leghista Alessandro Marelli andrà alla Cultura e all’Agricoltura, mentre il pdl Mauro Parolini deve scegliere tra Attività produttive e Agricoltura e tra Territorio e Ambiente e protezione civile, retando sempre in profumo di vicepresidenza. Nicoli Cristiani, pure del Pdl, come membro dell’Ufficio di presidenza, sarà in una sola commissione, quasi certamente l’Affari Istituzionali.
Nel Pd Antonio Girelli è in pole per Sanità e Attività produttive mentre Gianbattista Ferrari, per ora impossibilitato a partecipare ai lavori, entreraà settembre nella commissione Cultura o nella di Bilancio. Gianmarco Quadrini dell’Udc non ha ancora sciolto le riserve: potrebbe andare all’Agricoltura e al Territorio. Quanto a Francesco Patitucci dell’Italia dei Valori, resta sulle preferenze già espresse: Sanità, Cultura e Istruzione e Territorio