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Milano, 30 giu. – “La mancata apertura dello svincolo di Rovizza causa gravi disagi a residenti e turisti, che non possono avere un accesso diretto alla ex SS 11: è paradossale che il completamento di un’opera attesa da anni porti un peggioramento significativo dell’accessibilità alle aree turistiche tra Sirmione e Peschiera del Garda”. È quanto scrivono in una lettera indirizzata all’assessore ai Lavori Pubblici, Infrastrutture e Trasporti Regione Veneto Elisa De Berti gli assessori di Regione Lombardia Mauro Parolini (Sviluppo economico) e Alessandro Sorte (Infrastrutture e Mobilità), chiedendo l’intervento della collega per “rendere pienamente funzionale un’infrastruttura che ha già prodotto risultati molto positivi per tutta la viabilità del basso Garda”.

“Nel 2016 – rimarcano Parolini e Sorte -Veneto Strade Spa ha completato la costruzione della variante di Peschiera, innestandosi sulla tratta realizzata dalla Provincia di Brescia e consentendo il collegamento diretto con il casello autostradale di Peschiera e con Affi, nonché con l’area dei parchi tematici del Garda. Tuttavia nonostante siano state costruite le due bretelle di uscita ed entrata dello svincolo di Rovizza, esso rimane attualmente chiuso essendo privo del collegamento con la viabilità locale. La variante di Sirmione e la tangenziale di Rovizza sono in funzione già da dodici anni e la chiusura dello svincolo causa disagi a un'importante area gardesana."

“La soluzione a questa criticità – si legge ancora nella lettera – è semplice e consiste nella realizzazione di un breve tratto di strada e di una rotatoria. C’è anche la disponibilità dei Comuni a favorire le operazioni per l'acquisizione delle aree. Il completamento di quest’opera, modesta nell’entità e nel costo, ma importantissima per la viabilità locale, renderà pienamente funzionale un’opera che ha già prodotto risultati molto positivi per tutta la viabilità del basso Garda”.

“Si chiede perciò – concludono gli assessori – che Veneto Strade provveda rapidamente a tutte le operazioni necessarie per il completamento dell’opera, senza le quali permarrebbe una situazione di grave difficoltà”.