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Corriere della Sera 17 ottobre 2011
 

CITTÀ DEL VATICANO – A Friburgo, il mese scorso, l’ aveva detto con una chiarezza drammatica, per un Papa: «La vera crisi della Chiesa nel mondo occidentale è una crisi di fede». Così ieri mattina, davanti a ottomila «nuovi evangelizzatori» riuniti da tutto il mondo a San Pietro, Benedetto XVI ha annunciato un’ iniziativa che segnerà il pontificato: «Ho deciso di indire uno speciale "Anno della fede" che avrà inizio l’ 11 ottobre 2012 – 50° anniversario dell’ apertura del Concilio Vaticano II – e si concluderà il 24 novembre 2013, solennità di Cristo Re dell’ universo». Questa settimana sarà pubblicata una «lettera apostolica» del Papa sul tema. La questione è centrale, per Ratzinger. Fin dall’ elezione ha chiarito che la sua «prima priorità» è «rendere Dio presente in questo mondo». Ha parlato della fede che «in vaste zone della terra» rischia di «spegnersi come una fiamma che non ha più nutrimento», denunciato l’ «eclissi di Dio», paragonato il nostro tempo a quello del «crollo dell’ impero romano». Di qui anche la scelta di creare il Consiglio per «nuova evangelizzazione» affidato un anno fa all’ arcivescovo Fisichella, che nel fine settimana ha radunato gli ottomila «evangelizzatori», con relazioni di personalità come lo scrittore Vittorio Messori (che pubblichiamo qui sotto , ndr ). Benedetto XVI è arrivato nella basilica procedendo sulla «pedana mobile» che già usò Wojtyla, un ausilio che tuttavia «ha il solo scopo di alleviare la fatica al Santo Padre, non c’ è nessuna indicazione medica», rassicura padre Federico Lombardi. E ha ricordato che già Paolo VI indisse un «Anno della fede» nel 1968, per «il 19°centenario del martirio degli Apostoli Pietro e Paolo e in un periodo di grandi rivolgimenti culturali». Dalla contestazione alla secolarizzazione: a 50 anni dal Concilio è opportuno «richiamare la bellezza e la centralità della fede» e «non tanto in prospettiva celebrativa», ma «missionaria». Una missione che vale «soprattutto» per «quei Paesi di antica tradizione cristiana» che «sembrano diventati indifferenti, se non addirittura ostili alla parola di Dio». Al raduno degli evangelizzatori si è parlato di 7 «ambiti» di impegno: cultura, migrazioni, comunicazione, famiglia, liturgia, parrocchie e politica. La crisi per il Papa non dipende da «riforme strutturali», in Germania ha tratteggiato una riforma radicale: la Chiesa si deve «liberare del suo fardello mondano e politico». Nel commentare le letture, ieri, ha spiegato: «La Chiesa non si limita a ricordare agli uomini la giusta distinzione tra ambito politico e religioso. La sua missione, come quella di Cristo, è essenzialmente parlare di Dio». Gian Guido Vecchi RIPRODUZIONE RISERVATA **** San Pietro Ieri, in occasione dell’ annuncio dell’ «Anno della fede», per la prima volta il Papa ha usato la «pedana mobile» per percorrere i cento metri dalla sagrestia all’ altare lungo la navata centrale della basilica di San Pietro. Si tratta di un ausilio che ha il solo scopo di alleviare la fatica del Santo Padre. «Non c’ è alcuna indicazione medica», ha rassicurato padre Federico Lombardi **** Come Wojtyla

Vecchi Gian Guido

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(17 ottobre 2011) – Corriere della Sera