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Milano, 21 nov. – “Regione Lombardia è impegnata in prima linea ed intende proseguire il lavoro di squadra con i soggetti istituzionali e con le forze dell’Ordine, con gli operatori e le associazioni, perché solo attraverso una visione di sistema del fenomeno, possiamo contrastare in maniera più efficacie fenomeni criminosi di ogni tipo e garantire condizioni di concorrenza leale”. È quanto ha dichiarato oggi Mauro Parolini, assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia, in occasione della quinta edizione di “Legalità, mi piace!”, la giornata nazionale organizzata da Confcommercio contro i fenomeni criminali che colpiscono le imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti.

FENOMENO SUBDOLO – “Di fronte ai dati presentati l’attenzione deve rimanere alta – ha aggiunto Parolini – nessuno deve infatti sentirsi solo di fronte a qualsiasi tipo di atto intimidatorio: un fenomeno preoccupante, oggi ancora più subdolo e insidioso, che interroga profondamente la politica e la società civile in tutti i suoi aspetti e che, soprattutto di fronte ad una crisi economica che ci stiamo faticosamente lasciando alle spalle, richiede uno sforzo maggiore per evitare che i nostri commercianti possano essere esposti ai ricatti delle mafie”.

IMPEGNO REGIONE LOMBARDIA – “Per questo durante la legislatura – ha continuato l’assessore – abbiamo creato un fondo da un milione di euro per dare una prima risposta a imprenditori ed esercenti vittime di usura o estorsione che hanno avuto il coraggio di denunciare i loro aguzzini. Inoltre con il nostro bando ‘Impresa Sicura’ abbiamo aiutato ad oggi circa 1300 commercianti a sostenere quasi 9 milioni di euro di investimenti in sicurezza nei loro negozi: la misura è ancora aperta, nella sua terza edizione, con una dotazione di oltre 1,5 milioni di euro fino al 21 dicembre di quest’anno. E abbiamo messo in campo numerose iniziative sul fronte della contraffazione e dell’abusivismo commerciale, che rappresentano, sia per il commercio in sede fissa che per quello ambulante, ulteriori facce della illegalità nel commercio”.