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La crisi in cui l’economia mondiale è ancora impantanata porta con sé un grande insegnamento: la ripresa non potrà avvenire senza il libero contributo di ciascuno. La costruzione del bene comune non è cosa che riguarda solo la politica o chi detiene le leve del potere. Anche se tutto sembra invece confermare l’ammonimento del poeta Milosz: «Si è riusciti a far credere all’uomo che se vive è solo per grazia dei potenti. Pensi dunque a bere il caffè e a dare la caccia alle farfalle: chi ama la res publica avrà la mano mozzata».

 

Invece, la res publica, il bene comune è cosa che ci riguarda. È una responsabilità che non si può delegare, e che non può essere sottratta a nessuno. Così, dalla crisi economica non si uscirà se non ripartendo dalla persona, ripartendo da ognuno di noi.

La crescente consapevolezza sui motivi che hanno generato la crisi, su una mentalità che ha fatto da terreno di coltura, e sull’inefficacia di tanti tentativi di rilancio che prendono le mosse da ricette tutte basate su nuovi sistemi di regole, mostrano sempre più la corda.

La ripresa potrà procedere solo dalla tensione a un bene più grande che si traduce in una capacità di mobilitazione libera e responsabile. Il motore di tutto questo è il cuore. La grande risorsa è il desiderio: «Il desiderio accende il motore dell’uomo. E allora si mette a cercare il lavoro, a cercare la donna, si mette a cercare una poltrona più comoda e un alloggio più decente, si interessa a come mai taluni hanno e altri non hanno» (Don Luigi Giussani).

Questo impeto che nasce dal cuore deve poter diventare un lavoro. Molti incontri del Meeting di Rimini cercheranno di favorire questo lavoro aiutandoci a conoscere meglio il contesto in cui esso si colloca, la situazione in cui ci troviamo ad operare.

All’approfondimento delle condizioni che possono facilitare la ripresa è dedicato ad esempio un incontro che vedrà la partecipazione Giovanni Bertolone di Finmeccanica, Raffaele Bonanni della Cisl e Corrado Passera di Intesa Sanpaolo.

In tale contesto la società civile ha un ruolo fondamentale nel portare un contributo alla ricostruzione di un tessuto imprenditoriale capace di valorizzare le spinte positive che emergono al suo interno. Approfondiremo questo argomento conFerruccio Dardanello di Unioncamere, Carlo Fratta Pasini del Banco Popolare, Giorgio Guerrini di Confartigianato, Giuseppe Mussari di Abi e il deputato Raffaello Vignali.

Uno dei temi strettamente legati al futuro dell’economia mondiale è quello delle risorse energetiche. I Governi devono decidere su una questione che inciderà sensibilmente sugli anni a venire: in che modo costruire un mix tra fonti fossili tradizionali, fonte nucleare e fonti rinnovabili per sostenere la domanda energetica delle aziende e dei privati garantendo prezzi equi, competitività, sicurezza e salvaguardia dell’ambiente? Di questo tema di strettissima attualità parleremo con Fulvio Conti, di Enel, Federico Golla, di Siemens Italia, Stefano Saglia, Sottosegretario di Stato allo Sviluppo Economico, Paolo Togni dell’Associazione VIVA eGiuliano Zuccoli di A2A.

Allo stesso modo il futuro dell’economia, ma soprattutto il futuro delle imprese richiede di ripensare profondamente il rapporto con i collaboratori. La competitività, lo sviluppo e il rilancio devono potersi appoggiare su un valorizzazione delle risorse umane che possa mettere in moto capacità che restano spesso imbrigliate in un modello ancora radicato per cui l’imprenditore e i suoi dipendenti si guardano con sospetto reciproco.

Valorizzare il capitale umano significa mettere ciascuno nelle condizioni perché i propri talenti e le proprie capacità possano esprimersi pienamente, per il bene dell’azienda e per il compimento della persona stessa. A che punto siamo su questo tema nelle grandi organizzazioni, nelle Pmi e nella Pubblica amministrazione? Ne discuteremo con Stefano Agostini di Sanpellegrino Spa, Gabriella Alemanno dell’Agenzia del Territorio, Francesco Bombelli del Consorzio HCM, Umberto Vattani di Ice e Federico Vitali di FAAM.

Cancellando antiche certezze, la crisi ci sta chiedendo anche di immaginare nuovi percorsi e nuove modalità di crescita: è quindi tornato con prepotenza sulla scena il tema delle reti tra imprese, come modello di lavoro che individua nell’aggregazione più o meno formalizzata una strada con cui affrontare le sfide di un mercato sempre più esigente e selettivo. Ci si può rafforzare mettendosi insieme, ma senza perdere la propria identità e la propria autonomia? A questa domanda cercheranno di rispondere Rosario Altieridi Agci, Stefano Berni del Consorzio per la Tutela del Grana Padano, Marco Montagna del Club Libera Impresa, Renzo Sartori di Colog.

C’è anche un altro modo di operare in mercati spenti e difficili: è l’innovazione, cioè la capacità di rispondere in modo nuovo alle nuove richieste di un mondo che cambia. Magari anticipando il cambiamento, mettendosi in gioco. Rimettendo in discussione il proprio modo di produrre e di lavorare. Riposizionandosi sui mercati. Come ci testimonieranno Marco Arzilli, Segretario di Stato all’Industria della Repubblica di San Marino, Sergio Dompè di Farmindustria, Giuseppe Orsi di Augusta Westland e Antonio Tajani, Vicepresidente Commissione Europea e Commissario responsabile per l’Industria e l’Imprenditoria.

Un incontro con Emma Marcegaglia, Maurizio Lupi e Cesare Geronzi sarà dedicato alle possibili sinergie fra gli impegni economici, politici e finanziari per rilanciare l’Italia nella competitività globale. In modo più approfondito sì parlerà dello sviluppo della Fiat e delle sue prospettive nazionali e internazionali con Sergio Marchionne.

Partecipare a questi incontri potrà essere per ognuno una possibilità di ampliare e approfondire le proprie conoscenze per trarne delle valutazioni più pertinenti alla situazione specifica nella quale ciascuno è chiamato a orientarsi e a decidere. È proprio nel confronto con la realtà stessa che i criteri del cuore emergono nella loro forza trasformatrice.

(Anticipazione tratta dal Catalogo del Meeting 2010)