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Giornale di brescia 13 luglio 2010
 
La quota rosa per risolvere il giallo e riportare la pace in Broletto. Per spegnere i riflettori sui mal di pancia del passato e mettere in ombra (o penombra) le lotte intestine di domani. Maria Teresa Vivaldini è il nuovo assessore provinciale ai Lavori pubblici. Una delega «fotocopia» (la definizione è di Viviana Beccalossi) rispetto a quella del suo predecessore, Mauro Parolini, arrivata a sanare la ferita apertasi ieri mattina in un’aula consiliare disertata da tutta la maggioranza, assenza che ha reso necessaria una nuova convocazione (prevista per oggi alle 9.30) del Consiglio provinciale. La proporzione assessorile (sei del Pdl, cinque della Lega) è ristabilita, ma potrebbe avere vita breve. Il presidente Molgora ha confermato l’intenzione di lasciare alcune deleghe, tenendo per sé il Bilancio. Una dichiarazione che apre una stagione di confronto interno nella Lega, per assegnare la dodicesima poltrona. 
Una mattina da tregenda
Il giorno del centrodestra inizia a tinte fosche: Lega e Pdl disertano il Consiglio provinciale, dopo aver fatto annullare due Commissioni. Non basta il doppio appello del presidente Faustini per avere il numero legale. Passa poco più di un’ora e anche la Giunta salta. I motivi sono piuttosto chiari: Molgora tentenna sulla nomina della Vivaldini. Qualcuno dice sia un’indecisione dettata dalla volontà di un esecutivo più snello, con solo dieci assessori. I colonnelli del Pdl propongono un’altra versione, parlando di un tentativo di indebolire le deleghe destinate alla Vivaldini, finendo così per cucirle addosso un assessorato indebolito e, di fatto, contingentato.
Il lavoro di tessitura necessario per ricomporre questa slabbratura di maggioranza è complesso. Non «danzano» solo i capigruppo: entrano in scena coordinatori e segretari. Romele, Beccalossi, Borghesi, insieme ad alcuni assessori del Governo Molgora, mettono in azione un pressing deciso. La quadratura arriva nelle prime ore del pomeriggio: la nomina viene ratificata poco dopo le 15.12. Maria Teresa Vivaldini è ufficialmente assessore ai Lavori pubblici. Una investitura «piena», senza filtri o destrutturazioni di sorta. «Abbiamo fotocopiato le deleghe che aveva Parolini – dichiara soddisfatta Viviana Beccalossi, coordinatrice provinciale del Pdl – e abbiamo fatto in modo che venissero trasferite alla Vivaldini, che porterà in dote alla Giunta un notevole bagaglio di esperienza, senza dimenticare che colmerà una lacuna importante, visto che non c’era nessun assessore donna».
Strette di mano e pacche sulle spalle
Il clima è ostentatamente disteso, e non poteva che andare così. Per dare l’annuncio dell’ingresso della Vivaldini nel suo team, Molgora si circonda di alleati e augura «buon lavoro al neo assessore, che si occuperà di un settore delicato, interessato da un periodo di austerity». Salvo poi presagire un nuovo rimpasto. «Non posso fare tutto – sottolinea -, mi basta continuare ad occuparmi del Bilancio». È forse in arrivo un volto nuovo al Turismo?
Il «volemose bene» del centrodestra è un proliferare di «il clima tra Lega e Pdl è ottimo», «l’alleanza è solida e si può ricominciare a lavorare per il bene dell’Ente». Si è forse trattato di un semplice malinteso? Il vicepresidente Giuseppe Romele si limita a parlare di «difficoltà di comunicazione, niente più. A volte badiamo più alla sostanza che alla forma». La lettura «aristotelica», onestamente, regge poco. I toni distensivi, la voglia di «rimettere in moto la macchina amministrativa» non nascondono a sufficienza i «lividi» di un braccio di ferro pesante, per quanto il capogruppo del Pdl Diego Invernici neghi che la diserzione dall’aula del Broletto possa essere letta come una fuga sull’Aventino. Una monolitica fiducia nella compattezza azzurro-verde puntellata anche da Stefano Borghesi (capogruppo in Provincia e segretario dei lumbard), per cui l’epilogo della vicenda dimostra proprio «la comunione di intenti interna alla maggioranza». Concetti ribaditi anche dalla Beccalossi, con la serenità di chi ha raggiunto il proprio obiettivo, lasciando agli «amici-nemici» la gatta da pelare di un assetto interno da definire… a colpi di deleghe
Indignazione… d’opposizione
E così si torna al punto di partenza, a un Consiglio saltato e a un’aula presidiata dall’opposizione. «È scandaloso – attacca Diego Peli del Pd – che in un momento simile, con le difficoltà economiche attraversate dalla Provincia, la Giunta pensi solo a battaglie personali per spartirsi le poltrone». La pensa alla stessa maniera Francesco Patitucci (Idv) che in una nota parla di «interessi di partito che prevalgono sugli interessi dei cittadini».
La Giunta Molgora naviga da un anno, in mari spesso agitati, ma la rotta per uscire da questa buriana politica va ancora trovata.ramp